PROGETTO MISCUGLIO 

Tale progetto nasce dall’esigenza di creare un’alternativa all’ormai insostenibile modello di agricoltura convenzionale.
Solitamente il frumento viene coltivato attraverso varietà singole. Ciò si verifica sempre all’interno dello stesso campo e quasi sempre all’interno di ogni azienda agricola. Tali varietà nel 99% dei casi sono varietà moderne, ottenute tramite lunghe ricerche in laboratorio e caratterizzate da riconoscibilità, uniformità e stabilità nel tempo. Praticamente ogni seme deve essere geneticamente identico (od estremamente simile) a qualunque altro seme presente nel campo.

Da questa premessa nascono due grosse problematiche:

  • la selezione viene fatta da multinazionali all’interno dei loro laboratori, con metodi standardizzati basati sulla somministrazione di concimi e prodotti fitosanitari che la stessa azienda produce. Ne consegue che le varietà che si ottengono non sono in grado di adattarsi naturalmente alle centinaia di condizioni diverse presenti nelle varie aziende agricole. L’unico modo per far si che ciò accada è somministrare alla pianta tutti gli aiuti che gli servono (elementi nutritivi, trattamenti di difesa, ecc..).
    In altre parole, quindi, le aziende che fanno selezione genetica selezionano varietà che danno buoni risultati a chi utilizza nel modo corretto il kit di trattamenti forniti dall’azienda stessa.
    Ciò implica che l’agricoltore è costretto anno dopo anno a comprare sempre più concime e sempre più prodotti per avere una qualche marginalità;
  • coltivando più o meno le stesse varietà (selezionate secondo requisiti che non sono propri né di quell’agricoltore né di quel territorio), è sempre più difficile trovare piante in grado di crescere ed offrire un buon raccolto in maniera autonoma.

Tale situazione è estremamente dannosa e preoccupante per svariati motivi.
In primis perché con il cambiamento climatico la produzione agricola, essendo standardizzata ovunque, risulta essere sempre più vulnerabile ed incerta.
In secondo luogo perché l’attuale modello agricolo, basandosi sull’uso massiccio di input chimici e meccanici, comporta elevati impatti ambientali [1].

L’agricoltore, in conclusione, a causa di quanto sopra descritto, è diventato un soggetto passivo in grado esclusivamente di eseguire ciò che gli viene indicato dai fornitori di mezzi tecnici.

Attraverso il progetto miscuglio, invece, noi coltiviamo centinaia di varietà diverse tutte assieme nello stesso campo.  I benefici che possono derivare da ciò sono molteplici:

  • Maggiore adattabilità all’ambiente di coltivazione, alle tecniche colturali ed al cambiamento climatico, in quanto se ci sono più varietà, quando una non si trova bene può essere sostituita da un’altra che si trova meglio (es. se una varietà gradisce tanta acqua e il campo è secco, questa non si svilupperà mentre si svilupperanno altre varietà più adatte alla siccità; l’anno successivo, se si risemina il grano ottenuto da quel campo, si avranno delle piante più adatte alla siccità e quindi risultati migliori);
  • Costanza di produzione, grazie alla maggiore adattabilità e capacità di compensazione della coltura;
  • minore necessità di intervento, poiché avendo una coltura più reattiva, adattabile, non dovremo utilizzare tutti i prodotti di nutrizione e difesa che si usano solitamente nell’agricoltura convenzionale;
  • Minore inquinamento ambientale, in quanto trattiamo meno i nostri campi;
  • Cibo più sano, anche perché più variegato (es. non mangiamo sempre la stessa tipologia di glutine bensì glutine derivante da molecole diverse;
  • Tipicità e Genuinità del cibo, poiché la farina fatta con il nostro grano non è uguale alla farina che proviene dalle zone limitrofe, è propria del nostro territorio, racconta la storia dei nostri terreni, dei nostri agricoltori, ecc..

[1]“Green Jobs: Towards Decent Work in a Sustainable, Low-Carbon World, UNEP/ILO/IOE/ITUC, September 2008” pag: 224

 

Il Progetto  Miscuglio di Banca della Vita  è partito nel 2015dd

In autunno 2015, sono stati seminati i primi 30 kg di Miscuglio donatoci dalla associazione Rete Semi Rurali (RSR), suddivisi su 3 appezzamenti, utilizzando 10 kg su ciascuno per una superficie totale di 6000 mq.

Semina autunno 2015

Gennaio 2016

I° terreno di 2500 mq nel Castello di Borgo Maggiore (RSM)

II° terreno di  1500 mq nel Castello di Faetano (RSM)

III° terreno di  2000 mq gestiti dall’ Ufficio Gestione Risorse Ambientali e Agricole (UGRAA), referente Dott.ssa Maddalena Bevitori, nel castello di Serravalle (RSM).

In estate sono stati mietuti tutti i campi e si è proceduto poi alla trebbiatura.
Per l’occasione si è organizzata la Festa della Trebbiatura del 30 Luglio 2016.

Maggio 2016

Giugno 2016

La prima stagione ha prodotto un raccolto di 191,5 kg (140+24+27,5) di grano. Tale quantitativo è stato poi pulito dai semi di infestanti ed addizionato di altri 30 kg provenienti sempre dall’ass. Rete Semi Rurali, referente Gianfranco Rosati (Abruzzo).

Mietitura Luglio 2016

 

In autunno 2016,  sono stati seminati 174 kg di Miscuglio  su  4 appezzamenti diversi.

I° terreno: 40 kg. di miscuglio su una superficie di 2500 mq nel Castello di Faetano (RSM)

II° terreno: 64 kg. di miscuglio su una superficie di  1500 mq nel Castello di Faetano (RSM)

III° terreno: 20 Kg di miscuglio su una superficie di 2000 mq gestito dall’UGRAA, referente Dott.ssa Maddalena Bevitori, nel castello di Serravalle (RSM). 

IV° terreno: 50 kg di miscuglio su una superficie di 2200 mq nel castello di Domagnano (RSM) 

sono stai poi restituiti 3 kg a RSR come da accordo verbale, mentre 1 kg è stato dato all’azienda agricola Artemisia di Urbino.

La parte rimanente (circa 20 kg) è stata tenuta da parte come garanzia e/o per farne della farina da utilizzare per un prossimo evento della fondazione, tramite il quale vorremo far conoscere il prodotto alla cittadinanza e coinvolgere sempre più agricoltori, al fine di sensibilizzare e promuovere il progetto.

Si prevede, per l’anno 2017, un raccolto pari a circa 2000 kg.